Abstract
Nonostante le misure della sanità pubblica e gli sforzi collettivi, milioni di individui nel mondo sono sfortunatamente morti a causa della complicazioni del COVID‐19, lasciando vari milioni famigliari a rischio dell’insorgere di complicazioni legate al lutto. Nella provincia canadese del Quebec, dove sostanziali morti sono associate con il COVID‐19, noi abbiamo istituito una comunità di supporto online per i caregiver in lutto, che hanno perso una persona amata durante la pandemia. Spieghiamo come abbiamo creato una comunità che ha riconosciuto il cordoglio pandemico e ha sostento una una suo riconoscimento più ampio. Parliamo di “comunità compassionevoli”, il fondamento teoretico della nostra iniziativa, come mezzo per promuovere la solidarietà, normalizzare la finitudine, creare e mantenere uno spazio sociale sicuro attraverso un gruppo di condivisione, e sfidare i principi capitalisti. Dopo descriviamo otto aree di attività ispirate al Charter of Pallium Canada: educazione e formazione, hospice e case di cura, media e social media, commemorazioni, celebrazioni, pratiche artistiche e storytelling, popolazioni emarginate, e revisione e valutazione. Proponiamo che le comunità online costituiscono un forte spazio per i membri della comunità per raccogliere e sostenere maggior consapevolezza delle iniquità trovate nella cura di fine vita e nei servizi di lutto, per denunciare le situazioni abusanti esperite da tanti individui che sono morti a causa delle complicanze da COVID-19, e per lottare con la mancanza di riconoscimento esperita da numerosi caregiver.
(…) Educazione alla morte, che comprende tutto ciò che la gente impara sulla morte (per esempio, significati e atteggiamenti rispetto alla morte, processi di morte e lutto e cura delle persone colpite dalla morte), è stata praticata in modo informale nel corso della storia dell’umanità (Fonseca & Testoni, 2012). Nonostante l’inesorabile verità che tutti moriranno e che tutti hanno bisogno di affrontare il lutto, rimane un importante divario tra la teoria e la pratica dell’educazione alla morte, in parte a causa di atteggiamenti sociali verso la morte, ma non esclusivamente. In molti paesi, le autorità sanitarie pubbliche non hanno stabilito politiche di fine vita, e se questo è stato il caso, ci sono questioni di attuazione pratica, con il risultato che la morte è raramente discussa, anche nelle strutture di cure palliative (Fonseca & Testoni, 2012).
(…) Fonseca, L. M., & Testoni, I. (2012). The emergence of thanatology and current practice in death education. OMEGA—Journal of Death & Dying, 64(2), 157–169. https://doi.org/10.2190/OM.64.2.d
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