GEOGRAFIE DELL’OLTRE
“Le sue ceneri sono state sparse nel giardino che si può vedere portandosi a fianco dell’antica chiesetta: una fioritura orgiastica, voluttuosa e provocante, in questa stagione non si può immaginare una tomba più bella. I bambini giocano tra le vecchie tombe nell’erba verdissima intorno alla chiesa, segni in pietra che hanno perduto il nome degli esseri umani (…) Nei fossati lenticchie d’acqua, calta palustre, canne. Sugli argini il garofano dei poeti e il tarassaco. All’orizzonte un frastagliato susseguirsi di colline. Sull’acqua dell’Ouse, ubbidiente all’alternarsi delle maree, tre cigni si lasciano trasportare e, grazie a loro, mi rendo conto di quanto sia veloce la corrente. Il margine fangoso del fiume è ingombro di sassi. C’è silenzio. Contemplo il movimento dell’acqua e so che la natura non si cura di quel che facciamo, o forse, come sempre, finge.”
Cees Nooteboom, Tumbas, Tombe di poeti di pensatori, Iperborea, 2015