La morte nell’arte

Milano, 7 maggio 2016

A cura di Valeria Celsi, guida turistica ed esperta di arte funeraria.

La raffigurazione della morte è un aspetto fondamentale dell’esistenza dell’uomo di concretizzare l’ignoto,
di visualizzarlo, dargli forma e definirlo. Una funzione catartica ma anche estetica verso l’eterno riposo che
promette la fine delle fatiche della vita. Il tema della morte è stato utilizzato nell’arte per rappresentare,
sotto forme diverse, il trapasso verso un’altra dimensione ma anche per diffondere messaggi sociali, religiosi o politici.
Durante la mattinata è stata effettuatala visita guidata all’Ossario di San Bernardino alle Ossa.La piccola chiesa è un antico ossario costruito nel 1268 dalla Confraternita dei disciplini ed è oggi un importante luogo di culto per i vecchi milanesi. Ricostruito nel 1695 dopo la distruzione del crollo del campanile della vicina Chiesa di Santo Stefano espone migliaia di teschi, tibie e altre parti del corpo a decorare le pareti con fare artistico in composizioni di croci. Sono ossa le cui origini sono incerte: molto probabilmente sono i resti di coloro che vennero inumati nel vicino cimitero costruito nel 1200 a lato dell’Ospedale dei lebbrosi, edificato davanti alla Chiesa di Santo Stefano, o provenienti da altri cimiteri cittadini soppressi. In questo caso i resti umani vengono usati per ricordare all’umanità che la morte è il termine mortale di ciascun individuo da cui non si fugge.

Durante il pomeriggio è stata effettuata la visita al Cimitero Monumentale di Milano espressione della
società industriale borghese milanese della seconda metà dell’Ottocento. Si è cercato di sottolineare
l’importanza dei risvolti storici, artistici e sociologici in esso contenuti. Il Monumentale di Milano nasce nel
1866 su progetto di Carlo Maciachini: in esso le tombe riflettono il forte desiderio della grandi famiglie di
consolidare il proprio primato culturale e sociale tramite la realizzazione di grandi monumenti e sepolture
che facessero ricordare ai posteri il primato sociale e culturale ottenuto. Non solo grandi famiglie milanesi
riposano al Monumentale, ma personalità illustri che hanno fatto la storia d’Italia: patrioti risorgimentali,
musicisti, scultori ed architetti attivi in questo grande Museo a cielo aperto in cui hanno anche trovato
l’ultima dimora. Non solamente tombe di personaggi illustri, in esso è possibile ammirare e studiare edifici
e strutture elaborate da artisti che hanno costruito Milano negli ultimi due secoli, si veda per esempio le
numerose edicole progettata da Ulisse Stacchini, autore della Stazione Centrale di Milano, Piero Portaluppi,
Gio Ponti. Anche scultori di fama internazionale hanno lasciato ricordo, da Lucio Fontana, Pomodoro,
Adolfo Wildt, Medardo Rosso. Punto fondamentale del tour è stata la visita del Tempio Crematorio, prima
struttura cineraria in Italia e un’analisi veloce del dibattito cremazionista molto in voga nell’Ottocento.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

I commenti sono chiusi.