GEOGRAFIE DELL’OLTRE
Chiesa di San Bernardino alle Ossa, Milano
Coyote nella terra dei morti
Quando donna aquila morì, Coyote e il suo amico, uomo aquila, decisero di recarsi alla terra dei morti per riportare indietro donna aquila. Dopo aver attraversato il fiume che divide la terra dei vivi da quella dei morti, furono condotti a una capanna di giunchi fittamente intrecciati, con dentro un fuocherello e un cumulo di pelli di animale. Coyote e uomo aquila notarono che non vi erano né porte né finestre e, quando cercarono di aprirsi un varco, le pareti della capanna si richiusero immediatamente. Uomo aquila fu preso dal panico, invece Coyote si mise a cantare. Con una scheggia d’osso conservata dall’ultimo pasto, egli fece un buco e i due vi guardarono attraverso: donna aquila e tutti gli altri morti ballavano e cantavano gioiosamente. Non appena quelli smisero di far festa, Coyote e uomo aquila sgusciarono fuori con la grossa borsa fabbricata cucendo assieme le pelli di animale. Con cautela, v’infilarono i corpi dei morti e salirono sulla canoa. Il più rapidamente possibile, remarono verso la terra dei vivi. All’apparire dei primi raggi di sole, i morti si svegliarono e presero ad agitarsi così tanto che la canoa si ribaltò. Con la borsa stretta tra i denti, Coyote raggiunse infine a nuoto la riva. Diede il benvenuto nella terra dei vivi ai morti ed essi lo ringraziarono per il suo sforzo. Tuttavia, gli spiegarono, il loro tempo sulla terra dei vivi era giunto al termine e ora desideravano fare ritorno alla terra dei morti, là dove avevano trovato molta più felicità e saggezza. Donna aquila chiese al suo sposo di non piangere per lei ma di attendere il momento del loro ricongiungimento nella terra dei morti. Così i morti salirono in canoa e riattraversarono il fiume, fino alla loro terra. Coyote e uomo aquila li guardarono allontanarsi e poi se ne tornarono in mezzo ai vivi.