GEOGRAFIE DELL’OLTRE
Le mouvement perpétuel, Villard de Honnecourt
Mentre il tempo è circolare, l’uomo non lo è, cosicché per lui non si tratta di ricominciare tutto daccapo. Al contrario, è imperativo che egli evada dal cerchio. La circolarità del tempo ne indica il limite ontico, mentre l’uomo è infinito. L’uomo, per raggiungere la pienezza ontologica del suo essere, deve spezzare la circolarità del tempo. Entrare in quest’altra sfera non temporale, pervenire alla liberazione dall’accerchiamento del tempo e alla libertà dalle catene temporali.
Raimon Panikkar
Reincarnazione
Difficile credere alla reincarnazione.
Ma sei pronta a provare,
considerata l’alternativa.
Che qualcuno soltanto ti spieghi dov’è il luogo
delle anime, se è una grande città o un villaggio oppure
una specie di accampamento
e fino a che punto si possa contare sull’anima
della cui esistenza si sa solo per sentito dire.
Ti leggo nel Libro dei Morti tibetano
del viaggio dell’anima alla città o al villaggio oppure
a quel certo accampamento,
come essa spicchi il volo come una colomba dal corpo.
Li trovi divertenti, i tibetani,
ma tant’è.
A te interessa il momento esatto in cui tutto finisce.
Come proprio da un momento all’altro
si raggelino sangue e cuore nel corpo
e tutto prosegua come niente fosse.
Mia cara,
ormai compi quasi novant’anni e sai
distinguere la morte dal timore della morte.
Quando ti assopisci in poltrona –
un vento sfoglia il libro per te
e soffia oltre.
Anche tu puoi ancora vedere un uccello
dimenticarti che sei tu
e diventare volo.
Perfino la pigna che ho visto fuori –
duro pugno dell’albero
ha allentato infine la morsa e liberato a terra
i suoi pinoli.
Ciò che avviene poi non t’interessa.
Seppellire, bruciare –
non è problema tuo.
Eppure vedo che dall’orizzonte che si accorcia
incominci a dipingerti un nuovo orizzonte
sia pure in Tibet
e sia pure per celia
mentre io ti reggo soltanto
la tavolozza.
Aghi Mishol
