PRESENTAZIONE
Il cittadino è il soggetto sociale che mantiene un patto solidaristico con coloro che appartengono alla medesima rappresentazione di uno spazio di coabitazione, ma è anche l’individuo che diventa straniero a se stesso quando non si fidi più delle mappe che significano la sua azione futura in funzione dei fini che derivano da valori condivisi. Questo disorientamento, esito del non accesso ai termini che compongono contraddizioni tanto forti quanto inconsce, di rado viene assunto dal confronto culturale che infatti non sempre è in grado di metterne in evidenza la struttura.
Padova è la città che gioca il proprio equilibrio all’interno di una grande polarità: da un lato la potenza della sua Università, ove il sapere scientifico lavora con successo per direzionare il progresso, dall’altro, sul versante opposto, la forza irrazionale della devozione al Santo che coinvolge il cittadino nel dare albergo al pellegrino e alla sua ricerca di un luogo da cui ricominciare piuttosto che tornare.
Fede e ragione celebrano dunque in questa città l’occasione dello scontro e dell’incontro, tra Galileo e Sant’Antonio, sebbene né alla scienza del primo mancasse l’atto di fede rispetto a ciò di cui si deve tacere, né alla fede del secondo facesse difetto la concretezza del sapere medico. In tal senso Padova descrive come scienza e religione dibattano con diversi linguaggi, entrambe devote alla conoscenza quale atto di fede rigorosissimo e insieme irriducibile ragione che non intende sottomettersi per alcun motivo all’obbedienza. Ma in questa polarità non è sempre chiaro dove rintracciare i segni del bene sicuro, mentre invece appare nitidamente che il dubbio, quello che determina il crollo delle certezze, non necessariamente significa male, nonostante da esso derivi il sentirsi de-situati e dunque persi.
Nell’iconologia tra bene e male, fede e ragione, l’angelo è il portatore del messaggio divino, foriero di rassicurazione perché annuncio dei contenuti del sapere che non può essere messo in discussione. Al contrario il demone è colui che suggerisce all’uomo di trasgredire tali insegnamenti per produrre una conoscenza propria e non subita, per quanto imposta dall’Autorità suprema. Non potevano perciò mancare a Padova le rappresentazioni della tentazione della conoscenza prodotta per dubitazione e la sfida parallela emersa dall’illuminazione.
Per dare parola a questa contrapposizione l’Assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’Università e la Facoltà teologica, nell’ambito delle rassegne inscritte in “Universi diversi”, ha voluto aprire con l’evento “Abitare la città tra angeli e demoni” un dialogo intorno allo spazio simbolico che “disabitiamo” allorquando ci sentiamo smarriti. Poiché è proprio lo stazionamento nell’incertezza che produce l’angoscia di non sapere come orientare in cammino, l’idea è quella di sviscerare questa condizione, toccando alcuni temi fondamentali rispetto al sentirsi o pellegrini che lungo il proprio percorso patiscono tentazioni e ispirazioni di dioscuri e contraddittorie ipostasi del divino originario o, al contrario, abitatori del nulla in un universo abissalmente sordo e cieco. Tre serate, quindi, che si muovono alla ricerca di figure risolutorie o di sospensioni consapevoli ove ogni stella polare non può che eclissarsi nella propria ombra. Ma tutto questo si può finalmente dire, perché già albeggia all’orizzonte la luce della risoluzione…