#19# IL RITARDO DI UN ATTIMO

GEOGRAFIE DELL’OLTRE

 

Perché il fatto di esser stato, per lo meno, è inalienabile. Nessuno può privarcene, né contestarlo, nessuno può rifiutarlo a nessuno: si può materialmente sottrarmi l’essere, ma non nichilizzare l’essere-stato.

Almeno in questo c’è un imperituro che gli artigli della morte non afferrano mai; almeno in questo la onnipotente non può tutto! La vita che invecchia è miseramente labile e caduca, ma la positività indelebile del suo messaggio si ricostituisce all’infinito il giorno stesso della morte, alle spalle della morte e per effetto stesso di questa morte.

Dal momento che qualcuno è nato, ha vissuto, resterà sempre qualcosa di lui, anche se non si può dire cosa. Ormai non possiamo più fare come se questo qualcuno fosse inesistente in generale, o non fosse mai stato. Nei secoli dei secoli si dovrà tener conto di questo misterioso «esser-stato». 

Vladimir Jankélévitch

 

Non c’è vita

che almeno per un attimo

non sia immortale.

La morte è sempre in ritardo di quell’attimo.

Invano scuote la maniglia

d’una porta invisibile.

A nessuno può sottrarre

il tempo raggiunto.

Wisława Szymborska

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